venerdì 14 dicembre 2012

Dieta vegetariana


Una lettrice mi chiede se il fatto di diventare vegetariana possa comportarle delle carenze o peggio ancora ingrassare. Il suo pensiero salta subito alla carenza di ferro, ma mi sento di rassicurare lei e tutti coloro che per scelta etica, salutistica o filosofica decidono di abbracciare la scelta vegetariana.
Sempre più studi portano in realtà ad orientare la propria alimentazione in questo senso. L'ultima piramide alimentare mette la carne ai vertici con un consumo di 2-3 porzioni a settimana che si riducono a una se pensiamo alla carne rossa o agli affettati/insaccati.
La base della nostra alimentazione dovrebbe essere costituita da vegetali, cereali integrali, legumi e in misura minore da latticini, uova e pesce.
Il problema se vogliamo è che quando si decide di diventare vegetariani si fa fatica a sostituire i classici “secondi piatti” e si finisce per fare scorpacciate di formaggi o per aumentare il consumo di carboidrati con l'inevitabile conseguenza di prendere peso e magari ritrovarsi con il colesterolo alto.
Occorre ricordare che nella dieta vegetariana la fonte proteica di eccellenza sono i legumi che abbinati ai cereali integrali e alla verdura forniscono piatti equilibrati e completi.
I latticini, intesi come formaggi, insieme alle uova vanno comunque moderati nella quantità e nella frequenza.
Come per la dieta onnivora, l'importante è la varietà: scegliere ogni giorno fonti diverse di carboidrati optando per quelle integrali più ricche di sali minerali e vitamine, consumare verdure di stagione possibilmente biologiche o a km0, utilizzare frutta secca, semi oleaginosi e riscoprire legumi di tutti i tipi rendono l'alimentazione vegetariana perfettamente sostenibile.